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Commodities 30 Maggio 2011. Il Memorial Day.

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Iniziamo come sempre con una panoramica settimanale sul CRB index, tenendo presente che domani sara’ l’ultimo giorno del mese. Come ho gia’ detto piu’ di una volta, la fine del mese i fondi solo long tendono a spingere i prezzi degli asset che hanno in portafoglio piu’ in alto possibile per poter chiudere il mese con le performance migliori, bisogna considerare che a inizio mese molti fondi hanno preso delle belle mazzate con la violenta correzione occorsa in molte materie prime. Ce la faranno a contenere i danni? Io credo di si e mi aspetto pertanto un inizio settimana positivo per le materie prime.

Bisogna, inoltre considerare che il dollaro ha ripreso a perdere terreno contro un po’ tutte le valute internazionali, ed in particolare bisogna notare come il franco svizzero sia ormai diventato la vera valuta rifugio. Anche le azioni tengono bene, contro chi si aspettava una correzione piu’ accentuata, non vuol dire che non arrivera’, ma per adesso S&P500 e’ ancora positivo per il 2011. Insomma possibile che la settimana inizi bene un po’ per tutti gli asset, magari a danno dei titoli di stato, che tutti dicono di voler shortare ma che poi alla fine continuano a rimanere su valori tutto sommato piuttosto alti (oppure con rendimenti bassi). Ma attenzione all’effetto Grecia, al momento in cui scrivo non ci sono novita’ oltre ai sit-in in piazza Syntagma. Ma gli effetti di un default greco non sono prevedibili, quindi attenzione.

Tecnicamente l’indice CRB sembrerebbe orientato per un possibile test dell’area 350 -360 , ma credo che, a meno di nuove notizie bullish, si potrebbe assistere ad un ulteriore ricaduta in area 320. Nel lungo periodo rimango bullish, almeno tecnicamente, fino a che  non si rompera’ il supporto dei 300. Ma nel medio periodo, a mio modesto parere, una continuazione della fase di congestione sembra lo scenario piu’ probabile, magari con una seconda gambetta ribassista.

CRB index settimanale

Questo e’ un weekend lungo in USA, con il memorial day che da ufficialmente inizio alla stagione dei “viaggetti” fuoriporta. In America 6 ore di auto sono cosinderate una distanza vicina. Ad esempio, non e’ inusuale vedere i “Losangelesi” (o come si chiamano gli abitanti di Los Angeles) partire dopo cena per andare a Las Vegas a passare la serata.

La c.d. Driving Season inizia proprio oggi e si concludera’ ufficialmente durante il weekend del “Labor day” in Settembre. Durante l’estate la domanda di benzina sale e i prezzi alla pompa rimangono elevati. Quest’anno, principalmente a causa della rivoluzione in Medio Oriente ma non solo, i prezzi della benzina alla pompa sono schizzati verso i 4$ a gallone gia’ in inverno, viene da sorridere pensando ai prezzi in Europa dove probilmente siamo intorno agli 8$ a gallone a causa di una tassazione che in alcuni paesi arriva a toccare anche il 60% del prezzo. Ma questa e’ un’altra storia.

Tornando agli Stati Uniti, i 4$ sembrano essere un livello che comincia a fare diminuire la domanda. L’ultima volta era successo nel 2008 e quest’anno sembrerebbe ripetersi la stessa storia, considerando pero’ che quest’anno partiamo da una domanda gia’ piu’ bassa del 2% rispetto allo scorso anno e del 4% rispetto al 2008, anno dei prezzi record.

Sembrerebbe quindi che i prezzi abbiano forse sovrastimato la domanda USA, oppure stiano incorporando un premio per il rischio piuttosto altino. Nel medio-lungo periodo mi aspetterei, a meno di eventi eccezionali che con il petrolio non sono poi cosi’ rari, che i prezzi del petrolio e della benzina possano ritracciare ulteriormente, o per lo meno non essere in grado di superare i recenti livelli massimi, non sarei stupito di vedere RBOB (la benzina quotata al NYMEX) a 2.50 prima della fine di Giugno. Sotto pero’ la vedo dura.

Nel breve, pero’ potremmo assistere ad un ulteriore tentativo di rialzo, in fondo la stagione degli uragani e’ alle porte (qui un mio articolo sulla stagione degli uragani) e la driving season e’ appena iniziata. Un altro particolare da non sottovalutare e’ la chiusura mensile che cade proprio domani, quindi probabile che i fondi solo long tentino di spingere il prezzo in alto per poter chiudere il mese nel migliore dei modi dopo il grosso colpo che hanno subito ad inizio mese. La continuazione del movimento rialzista, se dovesse arrivare, potrebbe spingersi anche per tutta la settimana con una prima area di resistenza per WTI a 103-105$ e per Brent a 117-119$. Ovviamente occhi puntati sulla Grecia, non si sa mai cosa potrebbe accadere.

In quell’area si potrebbe, eventualmente gia’ provare a mettere in piedi qualche short, ma mi raccomando sempre utilizzando un piano di riserva nel caso le cose non dovessero andare come desideriamo. In fondo, le proteste in Siria sono ancora molto accese, la Libia e’ ancora tutt’altro che riappacificata e lo Yemen e’ ad un passo dalla guerra civile oltre che ad un passo anche dalle maggiori aree di trasformazione e trasporto di petrolio e prodotti in Arabia Saudita. A proposito, Al Qaida viene segnalata in controllo di alcune citta’ dello Yemen, pertanto, il premio per il rischio potrebbe faticare molto ad andare via, non vorrei essere short senza stop loss nel caso di attentato alle “facilities” petrolifere in Arabia Saudita.  Quindi occhio a mettersi short senza protezione. In generale si continuera’ a preferire il Brent sul WTI con lo spread che potrebbe faticare a risalire sopra i -10$, o meglio ancora i -12$.

Per contenere il rischio, invece di usare i future, si potrebbe comprare put spread o singole put oppure vendere call spread. Attenzione a come si inseriscono gli ordini che rimanere short su un’opzione naked con il petrolio e’ molto pericoloso.

A livello grafico il WTI ha un supporto molto importante a 95$ mentre il Brent in area 110$.

Ancora due parole sul gas naturale che a fronte di dato scorte sopra le attese e di un incremento di 15 rigs, ha comunque chiuso sui massimi settimanali leggermente sopra i 4500. L’attesa di temperature sopra la media un po’ per tutti gli Stati Uniti e l’inzio ufficiale della stagione degli uragani potrebbero mantere ancora per un po’ la tendenza rialzista, ma personalmente credo che la mega offerta potenziale sia un bel deterrente per gli spike che hanno reso cosi’ attraente in gas naturlae in passato. Nel breve la prima resistenza potrebbe arrivare gia’ a 4650, mentre l’area tra 4400 e 4250 potrebbe fare da supporto. Nel medio periodo invece 4800  e 4000 potrbbero essere piuttosto duri da superare. Insomma la congestione sembra infinita e finche’ non cambia qualcosa io gioco la congestione. Non nascondo pero’ che qualche call spread tra 5-5.25$ lo potrei comprare magari su agosto o settembre, se i prezzi dovessero scendere abbastanza. Oltre i 5500 non credo proprio che sia molto probabile, ameno come sempre di uragani devastanti o altri eventi eccezionali al momento non prevedibili.

Infine sto osservando i metalli preziosi, che a mio avviso potrebbero restare in un’area di congestione per ancora qualche mese, prima magari di prendere il volo (come ritengo piu’ probabile). Per chi ha familiarita’ con le opzioni qui si potrebbe tentare un c.d. Iron condor. Ma gli iron condor sono solo per cuori forti, quindi pensateci bene se siete principianti, inoltre richiedendo un minimo di 4 opzioni sono una delle strategie piu’ amate anche dai broker che incassano 4 commissioni.

Buon Trading!


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